Chiesa della Gran Madre di Dio
Con l’occupazione delle truppe napoleoniche, Torino fu oggetto di
grandi cambiamenti. I Francesi iniziarono, tra l’altro,
l’abbattimento dei bastioni e delle mura che cingevano la
città e studiarono uno sbocco verso la collina, che
portò alla costruzione del ponte di pietra su progetto del
La Ramèe Pertinchamp. La costruzione del ponte non era
ancora del tutto ultimata, quando, il 20 maggio 1814, il Re
Vittorio Emanuele I lo attraversò per rientrare in città
dopo l’obbligato soggiorno in Sardegna.
Il Municipio volle eternare il ricordo dell’avvenimento erigendo una chiesa in Borgo Po e
istituendo una funzione religiosa che prevedeva una distribuzione
di pane ai poveri il 20 maggio di ogni anno.
Da qui l’iscrizione sulla trabeazione "ORDO POPULUSQUE TAURINUS OB ADVENTUM REGIS".
La chiesa, il cui progetto venne affidato al Bonsignore nel 1818,
venne inaugurata il 20 maggio 1831, alla presenza del Re Carlo
Alberto.
E' un edificio di stile neoclassico che riecheggia il
Pantheon di Roma.
Sorge in posizione scenografica, ai piedi della
collina, che la pone all’altezza di piazza Castello annullando con
un’illusione ottica il dislivello di circa sette metri di piazza
Vittorio.
All’esterno della chiesa la statua del Gaggini (o
Gazzini), raffigura il Re Vittorio Emanuele I. Ai lati della
gradinata le due statue del Chelli raffigurano la Fede e la
Religione.
Sul frontone il bassorilievo del Somaini rappresenta la
Madonna col Bambino con le mani protese verso i Decurioni della
Città di Torino che le rendono omaggio.
La Madre di Dio è anche effigiata nella statua dell’altar maggiore e nei
rilievi realizzati a Milano nel 1830, che rappresentano quattro
momenti della sua vita e che ornano la base della cupola emisferica
a cassettoni.
Ai lati del portale le due statue di San Marco e di
San Carlo Borromeo sono di Chialli e Pagliani.
L’interno è a
pianta circolare con due cappelle laterali nelle quali si trovano
le statue di San Giovanni Battista, patrono della città, di
San Maurizio e dei beati Margherita e Amedeo di Savoia che
ricordano la devozione di Casa Savoia per questi esempi di
santità.
Al centro della navata un grande foro lascia
vedere, nell’interrato, l’ossario dei caduti (circa 4.000 soldati
deceduti negli ospedali torinesi a seguito della Prima Guerra
Mondiale).
APERTURA: tutti i giorni dalle 7.30 alle 19 orario continuato
orario ss.messe
feriali
8.00 ( sospesa il sabato in agosto )
18.30 sospesa in agosto
prefestive ore 18.00
festive da ottobre a tutto giugno 8.30/10.00/11.00/12.00/18.00/21.00
festive luglio e agosto 8.30/10.00/11.00/12.00/18.00
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