Sinodo delle chiese valdesi e metodiste 1998
I. I Rapporti Con Le Altre Chiese Evangeliche
II. I Rapporti Con Le Chiese Ortodosse
III. I Rapporti Con La Chiesa Cattolica Romana
- Ciò Che Unisce Protestanti E Cattolici Romani
- Ciò Che Divide Protestanti E Cattolici Romani
IV. La Nostra Proposta Ecumenica
V. I Rapporti Con L’Ebraismo
VI. I Rapporti Con L’Islam
VII. I Rapporti Con Le Altre Religioni
CIO' CHE UNISCE PROTESTANTI E CATTOLICI ROMANI
26. Il nome di Gesù, che è quello della nostra comune
salvezza, anzi della salvezza del mondo (Giovanni 4,42) : infatti
In nessun altro è la salvezza; poiché non vi è
sotto il sole nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per
il quale noi possiamo essere salvati (Atti 4,12). Insieme ai
cristiani di tutte le tradizioni, confessioni e denominazioni
ripetiamo con l’apostolo Tommaso davanti al Risorto e al Vivente
Signore mio e Dio mio!, ben sapendo che nessuno può dire:
Gesù è il Signore! se non per lo Spirito Santo (I
Corinzi 12,3). Il nome di Gesù unisce tutti coloro che,
credendo in Lui, lo invocano (I Corinzi 1,2). Cattolici e
protestanti invocano il nome di Gesù. I cattolici invocano
anche altri nomi (quello di Maria e dei Santi). Quello che ci
unisce a loro è soltanto l’invocazione del nome di
Gesù. L’invocazione di altri nomi ci divide e ci pare
relativizzare la stessa invocazione del nome di Gesù (solus
Christus).
27. La fede nel Dio che si è rivelato in Israele e in
Gesù di Nazaret e che la Chiesa riconosce e confessa
nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E'
il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe che preghiamo come il
Padre nostro che è nei cieli, dal quale ogni famiglia nei
cieli e sulla terra prende nome (Efesini 3,15) e che fa levare il
suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e
sugli ingiusti (Matteo 5,45). Egli abita in una luce inaccessibile
(I Timoteo 6,16), ma Gesù lo ha fatto conoscere (Giovanni
1,18). Di lui ha detto bene Agostino : Per te Tu ci hai fatti, e il
nostro cuore è inquieto finché non riposi in te (
Confessioni I,1.1). E' il nostro Dio che ha tanto amato il mondo,
che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede
in lui non perisca ma abbia vita eterna (Giovanni 3,16) e che negli
ultimi giorni ha sparso il suo Spirito sopra ogni persona (Atti
2,17.33). Del resto, in qualunque nazione, chi lo teme e opera
giustamente gli è gradito (Atti 10,35). La fede in questo
Dio unisce tutti i cristiani, e tutti coloro che in ogni luogo e in
ogni nazione lo temono e lo servono facendo la sua volontà
(Matteo 21,31), lo ringraziano e lo lodano.
28. La Sacra Scrittura dell’Antico e del Nuovo Testamento. In essa
riconosciamo insieme la testimonianza che Dio rende a se stesso
attraverso profeti, apostoli e molti testimoni, e soprattutto
attraverso la vita, le opere potenti, la predicazione del Regno, la
passione, la morte, la resurrezione e l’ascensione di Gesù,
di cui la Scrittura è specchio fedele e vivo. Benché
scritta da uomini, è ispirata da Dio. La sua autorità
è suprema. E' la Scrittura l’unico testo che in tutte le
chiese cristiane del mondo viene letto e proclamato nel culto come
Parola di Dio, la domenica e durante la settimana. Ad essa nulla va
tolto o aggiunto (Apocalisse 22,18-19). Piuttosto tutti i cristiani
sono invitati a dimorare in essa, perché se perseverate
nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la
verità e la verità vi farà liberi (Giovanni
8,31-32). La Scrittura è il bene più prezioso che i
cristiani di tutte le confessioni posseggano, e il più
largamente condiviso. Il canone biblico relativo all’Antico
Testamento è per i cattolici parzialmente diverso da quello
adottato dai protestanti in quanto comprende anche alcuni altri
scritti oltre a quelli che compongono la Bibbia ebraica; questo
però non impedisce alle due confessioni oggi di condividere
il messaggio biblico. Assai più gravida di conseguenze
è invece l’altra differenza : il cattolicesimo riconosce,
sì, l’autorità della Scrittura ma le affianca quella
della Tradizione e del Magistero , o meglio le integra una nelle
altre fino quasi a confonderle e perdere di vista l’autorità
superiore della Sacra Scrittura. Ciò che ci unisce ai
cattolici è la Sacra Scrittura soltanto, e tutto ciò
che essa ha suscitato, continua a suscitare e ancora
susciterà nel corso della storia secolare della chiesa e
dell’umanità.
29. La fede cristiana nei suoi contenuti essenziali, così
come sono stati raccolti nei grandi simboli o confessioni di fede
della chiesa antica, in particolare nel Simbolo detto Apostolico,
in quello ecumenico Niceno-costantinopolitano del 381 e in quello
di Atanasio. Condividiamo anche insieme e confessiamo la formula di
Calcedonia su Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo. In
particolare condividiamo la fede nell’opera di salvezza di tutta
l’umanità compiuta in Cristo, nella sua vita, la sua morte,
la sua resurrezione, e la speranza del compimento di tutte le
promesse dei nuovi cieli e della nuova terra. Questo patrimonio di
fede e di intelligenza della fede, che insieme riceviamo dalla
prolungata e accurata meditazione della chiesa antica sul mistero
di Dio e dell’uomo alla luce della rivelazione di Cristo, è
un legame spirituale profondo che unisce in un saldo vincolo di
fede e di pietà l’intera chiesa cristiana nel mondo.
30. Il battesimo d’acqua, nel nome di Dio Padre, Figlio e Spirito
Santo. Anche se le teologie cattolica e protestante del battesimo
possono su alcuni punti divergere ; anche se la prassi del
pedobattismo, tuttora diffusissima nel cattolicesimo e
nell’ortodossia (un po’ meno nel protestantesimo storico), viene
contestata come illegittima da tutto il protestantesimo di
tradizione battista ; e anche se il battesimo nello Spirito,
tradizionalmente collegato al battesimo d’acqua, viene oggi
rivendicato e magnificato come esperienza fondamentale dal
protestantesimo pentecostale e dal cattolicesimo carismatico -
malgrado tutto questo, il fatto del battesimo e il suo significato
biblico essenziale (appartenenza a Cristo, nel contesto del Patto
di Dio con il suo popolo e della confessione della fede) sono
comuni a tutti i cristiani e costituiscono tra loro un importante
vincolo di unità.
31. La celebrazione della domenica come giorno del Signore
(Apocalisse 1,10), dedicato in particolare al culto comunitario, i
cui elementi costitutivi sono gli stessi per tutti i cristiani : la
lode e l’adorazione di Dio, la memoria della croce e risurrezione,
l’annuncio del perdono e della salvezza attraverso la predicazione
della Parola biblica e la celebrazione del battesimo e della Cena,
la preghiera di intercessione, la raccolta delle offerte. È
vero che la forma della Cena è in parte diversa (nel
cattolicesimo si distribuisce solo l’ostia, anziché, come ha
ordinato Gesù, il pane e il vino). Diversa è anche la
sua teologia, sia perché il cattolicesimo parla della messa
come sacrificio (termine che il protestantesimo rifiuta
perché il Nuovo Testamento lo riferisce esclusivamente alla
croce di Cristo), sia perché il cattolicesimo mantiene il
concetto di transustanziazione (che il protestantesimo non accetta)
e ravvisa nel sacramento il veicolo principale della grazia, mentre
il protestantesimo lo ravvisa nella Parola di Dio. Ciò
nondimeno la struttura del culto è simile per cattolici e
protestanti.
32. La tradizione conciliare o sinodale affermatasi nei sette
concili celebrati dalla cristianità in buona parte ancora
unita e perciò detti ecumenici. Anche se il protestantesimo
intende il Sinodo come assemblea rappresentativa della chiesa nella
pluralità dei suoi ministeri e nella totalità dei
suoi membri (quindi con partecipazione anche laica in una misura
oggi superiore al 50% del totale) ; e anche se nel cattolicesimo
romano l’autorità conciliare o sinodale è stata
dogmaticamente subordinata a quella del pontefice romano, mentre il
protestantesimo (come anche l’ortodossia, nei modi che le sono
propri) considera l’istanza conciliare o sinodale come
l’autorità umana suprema nella chiesa, sotto la Parola di
Dio - malgrado queste differenze profonde la dimensione conciliare
è presente in tutte le grandi confessioni cristiane e il suo
pieno ricupero nei termini di un concilio veramente universale
costituisce senza dubbio il terreno privilegiato d’incontro sul
piano istituzionale per dare forma e struttura alla futura
unità cristiana.
33. Non è ancora stato manifestato ciò che saremo (I
Giovanni 3,2). Ci unisce, cattolici e protestanti, la nostra
incompiutezza come cristiani. Ora vediamo come in uno specchio, in
modo oscuro ... ora conosco in parte... (I Corinzi 13,12). Ci
unisce la parzialità di quello che vediamo, conosciamo,
profetizziamo. Ci uniscono i molti peccati, le disubbidienze, la
resistenza ostinata opposta alla Parola di Dio. Più ancora
ci unisce la promessa divina delle cose che ci stanno davanti verso
le quali siamo protesi (Filippesi 3,13). Ci unisce, aldilà
della stessa unità cristiana, la città futura che
cerchiamo (Ebrei 13,14).
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