Augusta, 31 ottobre 1999
4.5 La Legge e il Vangelo
31. Insieme confessiamo che l’uomo viene giustificato nella
fede nel Vangelo, «indipendentemente dalle opere della
Legge» (Rm 3, 28). Cristo ha portato a compimento la Legge e
l’ha superata quale via alla salvezza mediante la sua morte e
risurrezione. Parimenti confessiamo che i comandamenti di Dio
rimangono in vigore per il giustificato e che Cristo nella sua
parola e nella sua vita esprime la volontà di Dio, che
è anche per il giustificato la norma del suo agire.
32. I luterani fanno notare che la distinzione tra Legge e Vangelo
nonché la loro retta interrelazione sono essenziali per
comprendere la giustificazione. La Legge, nella sua accezione
teologica, è esigenza e accusa ; ogni uomo, anche il
cristiano in quanto peccatore, è soggetto a tale esigenza e
accusa vita natural durante e la legge svela i suoi peccati,
affinché egli possa, nella fede al Vangelo, rivolgersi
pienamente in Cristo alla misericordia di Dio, la sola che possa
giustificarlo. 33.Poiché la Legge quale via per
giungere alla salvezza è stata portata a compimento e
superata dal Vangelo, i cattolici possono dire che Cristo non
è un legislatore nel senso di Mosé. Sottolineando che
il giustificato è tenuto all’osservanza dei
comandamenti di Dio, i cattolici non negano che la grazia della
vita eterna è stata misericordiosamente promessa ai figli di
Dio mediante Gesù Cristo [18] (cfr. Fonti del cap. 4.5).

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