Augusta, 31 ottobre 1999
4.3 Giustificazione mediante la fede e per
grazia
25. Insieme confessiamo che il peccatore viene giustificato
mediante la fede nell’azione salvifica di Dio in Cristo :
questa salvezza gli viene donata dallo Spirito Santo nel battesimo
che è il fondamento di tutta la sua vita cristiana.
L’uomo, nella fede giustificante che racchiude in sé
la speranza in Dio e l’amore per lui, confida nella sua
promessa misericordiosa. Questa fede è attiva
nell’amore e per questo motivo il cristiano non può e
non deve restare inoperoso. Tuttavia la giustificazione non si
fonda né si guadagna con tutto ciò che precede e
segue nell’uomo il libero dono della fede.
26. Secondo il modo di comprendere luterano, Dio giustifica il
peccatore solo nella fede (sola fide). Nella fede, l’uomo
confida totalmente nel suo Creatore e Salvatore ed è
così in comunione con lui. Dio stesso fa scaturire la fede
suscitando tale fiducia con la sua parola creatrice. Poiché
questo agire di Dio è una nuova creazione, essa riguarda
tutte le dimensioni della persona e conduce a una vita nella
speranza e nell’amore. Pertanto, l’insegnamento della
«giustificazione soltanto per mezzo della fede»
distingue, senza tuttavia separarli, il rinnovamento della condotta
di vita, necessariamente conseguenza della giustificazione, e senza
la quale non vi sarebbe la fede, dalla giustificazione stessa. Con
ciò si evidenzia anzi il fondamento di tale rinnovamento. Il
rinnovamento della vita deriva dall’amore di Dio donato
all’uomo nella giustificazione. Giustificazione e
rinnovamento della vita sono intimamente uniti in Cristo che
è presente nella fede.
27. Anche secondo il modo di comprendere cattolico la fede è
fondamentale per la giustificazione ; infatti, senza di essa non
può esservi giustificazione. L’uomo, in quanto colui
che ascolta la parola e crede, viene giustificato mediante il
battesimo. La giustificazione del peccatore è perdono dei
peccati e realizzazione della giustizia attraverso la grazia
giustificante che fa di noi dei figli di Dio. Nella giustificazione
i giustificati ricevono da Cristo la fede, la speranza e
l’amore e sono così accolti nella comunione con lui.
[14] Questa nuova relazione personale con Dio si fonda interamente
sulla sua misericordia e permane dipendente dall’azione
salvifica e creatrice di Dio misericordioso, il quale rimane fedele
a se stesso e nel quale l’uomo può quindi riporre la
propria fiducia. Pertanto l’uomo non potrà mai
appropriarsi della grazia giustificante né appellarsi ad
essa davanti a Dio. Quando, secondo il modo di comprendere
cattolico, si sottolinea il rinnovamento della vita mediante la
grazia giustificante, tale rinnovamento nella fede, nella speranza
e nell’amore non può mai fare a meno della grazia
gratuita di Dio ed esclude ogni contributo alla giustificazione di
cui l’uomo potrebbe vantarsi davanti a Dio (Rm 3, 27 ; cfr.
Fonti del cap. 4.3).
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