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Edith Stein - Teresa Benedetta della Croce

Edith Stein
Edith Stein (nome religioso Teresa Benedetta della Croce) nasce a Breslavia, capitale della Slesia prussiana, il 12 ottobre 1891 da una famiglia di origine ebrea e professante la religione ebraica.
Fra i 15 e i 16 anni smette di frequentare la scuola e si trasferisce ad Amburgo presso la sorella Elsa, dove per un anno legge libri di letteratura nonché di filosofia che la convincono a diventare atea. Ritornata a scuola, nel 1911 riesce a diplomarsi. Poco dopo aver iniziato l’università a Breslavia, si trasferisce presso l’università di Gottinga per seguire le lezioni del fondatore della scuola fenomenologica Edmund Husserl. Il filosofo insegna un nuovo concetto di verità per cui il mondo percepito esiste non solo in quanto percezione soggettiva secondo la concezione kantiana. Attraverso gli studi di fenomenologia comincia gradatamente a scoprire le dimensioni del cristianesimo.
A Gottinga Edith Stein incontra alcuni tra i più famosi filosofi del periodo, da Adolf Reinach a Max Scheler.
Nel 1914 ha inizio la Prima guerra mondiale e Edith, tornata a Breslavia, frequenta un corso di infermiera e chiede di poter assistere i soldati in prima linea. Una brutta influenza la vede però costretta a casa dove riprende a studiare gli appunti universitari; nel gennaio 1915, alla presenza di Husserl, si laurea con il massimo dei voti con la testi: "Sul problema dell’empatia".
Nell’aprile del 1915 presta servizio in un ospedale militare nella zona dei Carpazi, dove si occupa dei degenti malati di tifo e presta servizio in sala operatoria.
Nel 1916 si trasferisce a Friburgo per diventare assistente di Husserl.
Scrive articoli a giustificazione della psicologia e discipline umanistiche; legge il Nuovo Testamento, Kierkegaard e gli "Esercizi spirituali" di Ignazio di Loyola.
Causa il troppo impegno lavorativo quale assistente di Husserl, nel febbraio 1918 rinuncia all’incarico per dedicarsi alla propria carriera lavorativa e filosofica.
Edith Stein diventa membro della facoltà a Friburgo e si dedica anche all’attività politico-sociale: si impegna nel Partito Democratico Tedesco (DDP), entra a far parte dell’organizzazione " Associazione Prussiana per il Diritto Femminile al Voto " a favore del diritto di voto alle donne e al ruolo nella società della donna che lavora.
l’inizio del suo cammino di avvicinamento alla chiesa cattolica si verifica quando vende una donna entrare nel Duomo di Francoforte per pregare con la cesta della spesa.
Si converte nell’estate del 1921, dopo aver letto tutta l’autobiografia di Santa Teresa d’Avila.
Viene battezzata nel 1922 e per otto anni (dal 1923 al 1931) insegna tedesco e storia presso il liceo e seminario per insegnanti del convento domenicano della Maddalena di Spira.
Durante questo periodo si accosta alla filosofia tomistica e traduce il "De veritate" di san Tommaso d’Aquino in tedesco. Intraprende anche lunghi viaggi per indire conferenze, soprattutto su temi femminili.
Nel 1932 diviene lettrice all’Istituto di pedagogia scientifica a M"nster, in Westfalia, ma le leggi razziali del governo nazista la obbligano a dimettersi nel 1933.
Il 12 aprile 1933, alcune settimane dopo l’insediamento di Hitler al cancellierato, Edith Stein scrive a Roma per chiedere a papa Pio XI e al suo segretario di stato - il cardinale Pacelli, già nunzio apostolico in Germania e futuro papa Pio XII - di denunciare le prime persecuzioni contro gli ebrei. Nel 1934 Edith Stein entra come postulante nel monastero carmelitano di Colonia e prende il nome religioso di suor Teresa Benedetta della Croce. Nel carmelo di Colonia scrive il suo libro metafisico Endliches und ewiges Sein ("Essere finito ed Essere eterno") con l’obiettivo di conciliare le filosofie di Tommaso d’Aquino e quelle di Husserl.
Per proteggerla dalle persecuzioni razziali, è trasferita al convento carmelitano di Echt nei Paesi Bassi, dove scrive Kreuzeswissenschaft. Studie "ber Johannes vom Kreuz ("La scienza della croce. Studio su Giovanni della Croce").
La conferenza dei vescovi olandesi il 20 luglio 1942 fa leggere in tutte le chiese del paese una lettera di contro il razzismo nazista. In risposta, il 26 luglio Adolf Hitler ordina l’arresto di tutti gli ebrei anche i convertiti (che fino a quel momento erano stati risparmiati). Il 2 agosto 1942 Edith e sua sorella Rosa, che si era battezzata nella Chiesa cattolica e prestava servizio presso le Carmelitane di Echt, vengono prelevate dalla Gestapo e deportate nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau dove il 9 agosto muoiono nella camera a gas, per poi essere cremate. Il 1" maggio del 1987 papa Giovanni Paolo II beatifica Edith Stein nel Duomo di Colonia, l’11 ottobre 1998 la proclama santa e il 1" ottobre 1999 la dichiara compatrona dell’Europa, con Santa Brigida di Svezia e Santa Caterina da Siena.


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