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La passione di Gesù Cristo

La passione di Gesu Cristo

La Passione di Cristo come descritta dall’immagine sindonica

L’immagine
L’immagine della Sindone è quella di un uomo alto quasi 185 cm. Sul suo corpo sono rilevabili quasi 600 ferite. Non vi è alcun segno di decomposizione.

Il volto
Sul volto vi è una ferita tra il naso e la guancia destra causata da un bastone. Vi sono abrasioni sulle palpebre e sulle sopracciglia, un gonfiore sullo zigomo destro, tracce di emorragia dalle narici, contusioni alle ossa e deviazione del setto nasale, lesioni sul cuoio capelluto.

La corona di spine
Sul cranio sono visibili numerosi schizzi di sangue causati dalla corona di spine che i soldati posero sul capo.

La flagellazione
Le ferite sulle natiche chiariscono che Gesù subì la flagellazione da nudo. La frusta romana chiamata flagrum era composta di tre lunghe cinghie capovolgibili con pezzi di metallo che causavano lo strappo della carne ad ogni frustata. Sono state rilevate ben 120 ferite di questo tipo. Gesù si trovava piegato, con la mano legata ad un palo, le cighie della frusta si avvolgevano intorno al suo corpo ad ogni sferzata, e ne colpivano la parte anteriore: il torace, l’addome, gli stinchi e le cosce.

La croce
Gesù portò la trave orizzontale della croce, il Patibulum, e le sue mani erano legate ad essa. Sulla Sindone sono evidenti segni di ferite sulle spalle. Questa trave doveva essere lunga 180 cm e pesare 30 kg. Gesù dopo la flagellazione coprì una distanza di circa 500 metri, barcollando e cadendo più volte, anche di faccia, colpendo violentemente le ginocchia contro la strada di pietra. Sono state scoperte abrasioni al naso così come alle ginocchia, in particolare il destro. Dal momento che Gesù non era in grado di portare la croce da solo, Simone di Cirene fu costretto dal Centurione a portarla insieme a lui.

La crocifissione
I piedi erano fissati da un chiodo alla trave verticale della croce, che trafisse l’osso tarsale. Il piede sinistro su quello destro.
Le mani furono inchiodate alla croce a livello dei polsi.

La morte
La morte sopravvenne a causa della rottura del muscolo del cuore a seguito di un arresto cardiaco. Questo, a sua volta, avrebbe causato una massiccia emorragia del pericardio (circa 2 litri di sangue), e quindi nei polmoni, causando un emopericardio. Poco dopo la morte, il pericardio avrebbe visto dividersi i globuli rossi (accumulo nella parte inferiore della cavità pleurica) dal plasma sanguigno (che rimane nella parte superiore). Quando il suo petto fu trafitto dalla lancia del centurione, uscirono i due liquidi, prima i globuli rossi, poi il plasma sanguigno. La ferita sulla parte destra del costato di Gesù risulta essere un pollice di larghezza e uno e tre quarti di lunghezza.

Indice approfondimenti sulla Santa Sindone di Torino


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