Santuario Sant’Anna di Vinadio
Il complesso del santuario di Sant’Anna si trova nelle Alpi Marittime a una quota elevata: 2010
m e per questo motivo viene considerato il più
alto santuario d’Europa raggiungibile in
automobile.
Già
nel 1307 viene citato per la prima volta l’ospizio di Santa Maria di Brasca; all’epoca
piccola chiesetta con annessi alcuni locali per il ricovero dei pellegrini e dei viandanti che
valicavano le Alpi.
Secondo la tradizione locale il motivo della fondazione del santuario viene attribuito
all’apparizione di sant’Anna a una povera pastorella di nome Anna Bagis.
La struttura, accrebbe man mano di importanza nel corso dei secoli in quanto si trovava sulla
via che portava a un valico sfruttato per il trasporto del sale e di altre merci importanti,
inoltre le comunità
locali iniziarono a salire periodicamente al santuario per richiedere
grazie o per ringraziare di quelle ricevute
Negli anni 1680 e 1681 venne costruita, un po’ più
a valle dell’originaria cappella, la grande
chiesa che è
ancora l’attuale santuario, il cui pavimento è
in forte salita in quanto poggia su
una grande roccia. I lavori proseguirono poi ancora negli anni con modifiche e ampliamenti,
furono realizzati nuovi locali per i pellegrini.
Oggetti del culto:
1) Statua collocata nel presbiterio (lato sinistro) che rappresenta Sant’Anna con la Madonna
giovinetta. La statua, risalente con probabilità
all’inizio del XIX secolo, rappresenta
Sant’Anna con Maria giovinetta, secondo l’iconografia di Sant’Anna che insegna a leggere alla
Vergine Maria. La testa della Madonna in legno è
novecentesca e non è
pertinente al gruppo
scultoreo; probabilmente la testa fu collocata in sostituzione di quella originale, forse
danneggiata a causa di una caduta.
Entrata in uso: tra l’anno 1800 e l’anno 1850
2) Reliquia di Sant’Anna fatta arrivare da Roma. La reliquia è
contenuta in un braccio
reliquiario in legno rivestito di lamina d’argento, risalente al Settecento, realizzato con
marchi d’assaggio della Zecca di Torino (il Riberi lo data al 1722: Riberi, Sant’Anna di
Vinadio, 1950); l’osso, che apparteneva al comune di Aisone, cui l’aveva donato un certo padre
Marcellino, da Roma, venne offerto al santuario dallo stesso comune con atto rogato da notaio
Antonio Ramberto nel 1619. Il reliquiario si trova ancora nel presbiterio (lato destro).
Entrata in uso: nell’anno 1619
3) Statua di Sant’Anna. Nella "Visita pastorale di Monsignor Rorengo di Rorà
" del 1770 si dice
che ai lati dell’icona sono costruite delle nicchie e dal lato del Vangelo è
collocato un
"antiquissimum simulacrum Beatae Annae inter brachia Beatam Mariam Virginem gestantis ostio
vitreo idem loculus clauditur circumquaque ornamentis auratis et pictis decentibus circumdatum;
est autem hoc simulacrum in magna veneratione ita ut gestiens populus, dum publice defertur
hora supplicationum in die festo ad ipsum tangendum accurrat". La devozione era quindi per una
statua più
antica, probabilmente di origine medievale, che doveva essere toccata dalla gente.
Di questa statua non si conservano più
tracce.
Il Santuario è
raggiungibile da Cuneo, attraverso la valle Stura di Demonte (circa 60 km) o dal
Colle della Lombarda, provenendo da Nizza, percorrendo la valle della Tinè
e (distanza circa 100
km).
La strada di accesso è
accessibile da tutti i mezzi di lunghezza non superiore a 10
metri.
Per chi scegliesse il pellegrinaggio a piedi da Cuneo, si consiglia di utilizzare la vecchia
strada militare da Piano Quinto a Pratolungo.
Partendo da Pratolungo lungo la strada che porta al Santuario sono indicate le scorciatoie. La
distanza da percorrere è
di 15 chilometri e viene coperta mediamente in 4 ore di cammino.
Sito ufficiale: www.santuariosantanna.it
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