Il tempio valdese di Villasecca
I Valdesi del lato sinistro orografico della Val San Martino si riunivano nella chiesa cattolica di S. Martino,
la più antica, in quanto già menzionata in un documento del 1064, e che aveva dato il nome
all’intera Valle. Se ne possono ancora vedere i ruderi ad ovest del grande cimitero posto a monte
dell’abitato di Mortaria.
Dopo l’adesione alla Riforma, la chiesa di S.Martino restò inutilizzata, perché l’unico culto cattolico
era celebrato nella chiesa di Perrero.
Dopo oltre 30 anni di pacifico utilizzo, nel marzo del 1596, i Padri cappuccini che, da Perosa, avevano
ripreso piede nella Valle, decisero di riappropriarsi dell’antica chiesa. Chiamarono a raccolta i
pochi fedeli di Perrero e dintorni, nonché quelli di Val Perosa con i loro missionari, e salirono in
processione, salmodiando fino a quel Santuario.
I Valdesi usavano in questo periodo anche la chiesa di S. Maria Maddalena a Perrero. Quando arrivarono
i cappuccini, essi proposero di stabilire il simultaneum, ossia che lo stesso locale servisse, ad ore diverse,
per i due culti. Ma fra Valeriano Berna da Pinerolo, forte dell’appoggio ducale, occupò l’edificio,
«gettò fuori le pietre della profanazione» (Ferrerio), riservò al solo curaro l’uso delle campane e riaddobbò
la chiesa con il denaro del duca.
Per sostituire la chiesa di Perrero, da cui erano ormai esclusi, i Valdesi iniziarono a edificare un tempio a
Trossieri, ma i frati ottennero subito un ordine ducale di interrompere i lavori; si costruì poi a Pian Faetto.
Il vero centro della parrocchia era, allora come oggi, il borgo dei Chiotti, lungo la strada principale della
Valle, interamente abitato da Valdesi.
La peste del 1630 causò la morte di circa 1600 abitanti della Valle, compresi i pastori di Prali e di
Maniglia. Il pastore dei Chiotti restò l’unico per tutta la Valle.
I dolorosi fatti del 1686-1690 causarono la demolizione di tutti i templi (tranne quello di Prali). La
ricostruzione fu molto lenta, a causa della guerra e dell’estrema miseria. Nel 1702 il tempio di Villasecca -
divenuto ormai il più importante della parrocchia - era ancora un cumulo di macerie.
Circa mezzo secolo dopo, durante il ministero del pastore Giovanni Puy originario di Angrogna (1754-1774),
si resero necessari lavori di restauro, fra cui la sostituzione della massiccia trave portante del tetto,
lunga una quindicina di metri, delle tre capriate ed il rifacimento del tetto.
Nel 1805 Villasecca divenne sede di una delle tre “Concistoriali” valdesi (le altre due erano Prarostino e
Torre) create da Napoleone; a capo di quella di Villasecca fu il pastore Adolfo Peyran, che si dice sia stato
da giovane segretario di Voltaire.
Dal 1882 il tempio non fu più utilizzato per la predicazione, in quanto sostituito da quello dei
Chiotti. Da allora viene usato solo in occasione di feste: culto del 17 febbraio, festa dell’albero di Natale
e soprattutto per le recite della filodrammatica.
Nel 1939 ( 250° anniversario del rimpatrio ) vennero trasferiti al Museo Valdese di Torre i mobili e gli oggetti
più caratteristici del tempio di Villasecca.
Dell’edificio originario rimangono solo il pavimento in lastre irregolari di pietra locale (cadrét) e
l’antico portone in legno, a testimonianza dei tanti avvenimenti e di tanta storia passata attraverso questo
umile luogo di culto in cui si svolsero, tra l’altro almeno sedici sinodi.
Dati utili
10060 Riclaretto-Chiotti (TO)
tel. 0121 808816
Come arrivare
Da Torino a Pinerolo per la A 55 e di qui a Perosa Argentina, lungo la SS 23 del Colle di Sestriere e qui si volge a sinistra per imboccare la Provinciale della val Germanasca che dopo Pomaretto e Chiotti. All’ingresso del paese si volge a destra percorrendo un’ampia strada a tornanti che in circa 3 km raggiunge Villasecca (km 68 da Torino).
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Foto di Gian Vittorio Avondo. Pubblicato il 09.08.2022.
Approfondimento valdesi
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