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Santuario Santa Rita da Cascia - TORINO

Santaritatorino

Il santuario fu eretto per volere del sacerdote don Baloire, vicecurato della parrocchia di San Secondo a Torino. In questa chiesa vi era un altare dedicato a Santa Rita e la devozione popolare aveva fatto nascere la Compagnia dei Devoti di Santa Rita. Fu così che a don Baloire venne l’idea di erigere una nuova chiesa dedicata alla santa umbra.

Il progetto del santuario è dell’Architetto salesiano Giulio Valotti che costruì in Torino e dintorni, oltre che in diverse città sparse in tutta Italia, circa una cinquantina di chiese, di oratori e di istituti salesiani.

Il 6 maggio 1927 iniziarono i lavori giunsero e già il 15 aprile 1928 la cappella ricevette, portata su un carro trionfale, la tela raffigurante santa Rita proveniente dalla chiesa di San Secondo (di questa tela ne esiste una replica, dello stesso autore prof. Giovanni Crida, posta nel 1957 sull’altar maggiore del santuario). Don Baloire il giorno seguente celebrò la sua prima messa.

La notevole affluenza di pellegrini mise subito in evidenza l’esigua capienza della cappella. Questo spinse don Baloire a procedere nella costruzione del santuario.

I lavori iniziarono nella primavera del 1929 e si conclusero alla vigilia della festa di Santa Rita nel 1934 (la primitiva cappella delle Grazie entrò a far parte del santuario).

La chiesa si presentò in tutta la sua monumentale bellezza: era ampia e luminosa, ma il pavimento era ancora in legno, le pareti e le colonne erano senza rivestimento, mancava l’altare maggiore, quelli laterali, i confessionali, i banchi, le vetrate e tutte le decorazioni.

In quegli anni contribuirono a reperire i fondi necessari per sostenere i lavori la Compagnia dei Devoti e le Zelatrici ottenendo numerose e cospicue donazioni.
Nel 1938 sì iniziò il rivestimento marmoreo interno e sui pilastri furono applicati preziosi mosaici.
L’anno seguente fu la volta dell’altare maggiore e della decorazione della calotta absidale i cui lavori proseguirono anche durante la guerra e furono ultimati solo nel 1948.
Nel 1940 si provvide a sistemare nelle navate laterali sei confessionali, quindi terminò l’arredamento della sacrestia.

Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, i sotterranei della chiesa offrirono rifugio a molti abitanti della zona: la notte dell’8 dicembre 1942, tre grosse bombe caddero fra il santuario e l’ospedale militare. Fu danneggiato il teatrino, furono infranti tutti i vetri e distrutto un tratto di muro sulla via Barletta, ma, fortunatamente, la struttura e le opere interne non furono coinvolte.
Nella ricostruzione del muro, fu inserito un pilone votivo alla Madonna Consolata, protettrice di Torino, in memoria dello scampato pericolo. Con lo stesso intento fu eretto, dopo la guerra, l’altare a sinistra dell’altare maggiore, dedicato al Sacro Cuore, in cui oggi è custodito il Santissimo Sacramento.
Furono quindi collocate le acquasantiere, l’organo, il pulpito e i lampadari.
Al 1953 risale la posa in opera delle vetrate istoriate con episodi della vita della santa.

L’11 maggio 1957 il nuovo santuario era pronto per la solenne consacrazione a opera del cardinale arcivescovo Maurilio Fossati.

La chiesa si presenta al suo interno divisa in tre navate. La facciata del santuario, in stile neo-romanico, è dominata dal grandioso campanile acuto alto 40 metri a cui si appoggiano, digradando, le due pareti laterali. Al centro si apre il grande portale di ingresso, a cui si accede per una breve scalinata; sulle due pareti laterali, i due ingressi secondari. L’esterno è tutto rivestito in pietra di Credaro. Le pareti interne dell’edificio sono rivestite di preziosi marmi con vivaci colorazioni.

All’interno del santuario si trova una statua di santa Rita in argento alta 2,5 metri e pesante 200 Kg.: l’opera fu realizzata su bozzetto proposto dallo scultore prof. Luigi Aghemo con gli oggetti fusi offerti e raccolti tra i fedeli. Il 12 maggio 1935 l’opera fu portata per la prima volta per le vie del rione. Oggi, a causa del traffico molto intenso, la processione è stata sospesa e la statua è stata posta nella cappella all’ingresso del santuario.

Ogni anno in occasione della festa di Santa Rita ai pellegrini in visita al santuario viene offerta una rosa, simbolo delle preghiere e della lode innalzate al Signore con l’intercessione di Santa Rita. A partire dal 1970 è stata abolita la processione con la statua della santa, in linea con la riforma liturgica conciliare, oltre che a causa del traffico notevolmente aumentato. La benedizione degli automobilisti che si svolgeva sul sagrato e la benedizione delle rose e degli oggetti di devozione sono state conglobate in quella conclusiva della messa.

Festività principale: 22 maggio.

Leggi la scheda sulla biografia di Santa Rita da Cascia



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