Santuario Santa Maria della Pace - CHIERI (TO)
Santa Maria della Rotonda
AGLIE' (TO) - Colle di Macugnano
Variazioni del nome
Santa Maria di Macugnano; Santa Maria
Il santuario sorge sul culmine di un poggio, la collina di Macugnano, che domina la
città.
Oggetti del culto
Statua della Madonna
col Bambino in legno intarsiato. Entrata in uso nell’anno 1981
Statua della Vergine, fine secolo XVIII; l’opera non più presente nel
santuario. Entrata in uso: nell’anno 1780
Icona della Madonna Addolorata,
di semplice fattura, posta sull’altar maggiore; non è possibile stabilire
l’epoca in cui fu realizzata a causa dei numerosi e pesanti restauri subiti.
Culti preesistenti
Secondo la tradizione, non documentata, nella
zona in cui fu costruito il santuario sorgeva un tempio in onore di Diana. L’ipotesi
leggendaria si giustificherebbe dalla pianta circolare dell’edificio che venne
poi dedicato a san Martino di Tours. La fondazione romana è testimoniata da
ritrovamenti di lapidi e utensili nella zona.
Ciclo di vita del Santuario
La chiesa di Santa Maria della Rotonda,
pur avendo origini medievali, divenne santuario solo a partire dagli anni '80 del
Settecento.
Edificazione del primo Santuario
Nell’anno 1780
Altri eventi e dati cronologici rilevanti
Secondo la tradizione, sulle preesistenze di un tempio pagano dedicato alla dea Diana,
sarebbe stata edificata una chiesa, a pianta circolare, dedicata a san Martino di
Tours. Nel X secolo fu costruita ex novo, a pianta centrale come i primitivi battisteri
cristiani e fu proprio tale forma a dare il nome alla chiesa; costruita secondo il
Libro rosso del Comune di Ivrea da un certo prete Leone, che in seguito la
abbandonò, venne ripresa da un prete Lamberto che la restaurò,
abbellì e costruì un caseggiato, la dotò di possessioni,
quindi la donò all’abate Alineo (nel 1115) e in seguito all’abbazia
di Fruttuaria. I monaci la eressero a priorato. Nel 1585 si legge che la chiesa
campestre di Santa Maria della Rotonda nel luogo di Macugnano era una cappella semplice
e campestre, aveva forma rotonda, con la struttura in stato discreto, ma con le pareti
scrostate, il pavimento sconnesso e l’altare disadorno. Nel 1600 la chiesa fu
abbandonata a causa della peste. Alla fine del Settecento don Giovanni Gallinatti,
con l’aiuto di alcuni volenterosi, restaurò la chiesa ormai ridotta in
rovina: furono demoliti gli ultimi resti del chiostro preesistente e venne realizzata
la casa per il cappellano. La chiesa divenne santuario solo dagli anni '80 del Settecento.
Attualmente la struttura conventuale, che ospita una comunità di ex
tossicodipendenti, è ancora di proprietà dei Domenicani.
Tipologia Architettonica
Nell’anno 1780: l’attuale santuario
ha pianta circolare con un corridoio perimetrale delimitato da colonne, formanti un
ottagono, che sorreggono la galleria del piano superiore su cui è impostata la
cupola ellittica. L’attuale chiesa è frutto di una trasformazione di un
precedente edificio liturgico di origine medievale. Esternamente la facciata si presenta
con un ampio portale a tutto sesto incorniciato da quattro grandi paraste concluse da un
frontone triangolare. Dell’originario impianto costruttivo dell’edificio
medievale rimane solo il campanile romanico, mentre alla sua destra si erge un altro
piccolo campanile a pianta circolare, munito di campana, fatto costruire alla fine del
Settecento da don Gallinatti.
Altre notizie sulla struttura
Altare tardobarocco che incornicia l’immagine della Vergine
Frequenza dei pellegrinaggi
Frequenza: Festa principale annuale,
Santuario in disuso
Festività principale: Prima domenica dopo Pasqua
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