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Santuario Madonnina - VEROLENGO (TO)

Santuario della madonnina facciata
VEROLENGO (TO)

Oggetti del culto
L’affresco è ubicato sul pilone originario che ancora oggi è conservato all’interno del santuario, addossato all’altare maggiore. È composto da una struttura muraria in mattoni intonacati e sul lato esposto ai fedeli presenta l’immagine della Madonna d’Oropa, attorniata dai santi Carlo Borromeo e Antonio da Padova, inginocchiati ai piedi della Vergine. Si tratta di un affresco dall’inflessione popolare, probabilmente risalente alla seconda metà del XVII secolo.

Entrata in uso: nell’anno 1690
Note sulle peculiarità funzionali e cultuali:
Una tradizione locale vuole che la fontana di acqua sorgiva che sgorga a pochi metri dalla facciata del santuario, abbia virtù miracolose per guarigioni di malattie legate agli occhi, come documentano alcuni ex voto e racconti orali recenti.

Edificazione del primo Santuario
Il santuario nacque come ex voto del sacerdote don Bracco nel 1690. Come ringraziamento per la scampata morte, don Bracco fece erigere in loco una semplice cappella campestre attorno a un precedente pilone votivo. Nel 1698, atteso il grande afflusso di pellegrini, la cappella fu ampliata. Nel 1738 si costruì una vera chiesa, capace di contenere cinquecento persone. Nel 1785 l’architetto Carlo Cerrone iniziò i lavori per una nuova e più vasta chiesa che non fu però realizzata. Nel 1834 ebbe inizio la costruzione dell’attuale edificio, su progetto dell’architetto Carlo Bossi, completato nel 1871. Il tempio fu consacrato dal vescovo di Ivrea lel 1851. I lavori si conclusero nel 1861, anno in cui venne collocato il grande portone. d’ingresso.

Leggenda di fondazione
Il santuario trae origine da un evento, ritenuto prodigioso, occorso nel 1690 al sacerdote don Giovanni Bracco; questi, di passaggio per Verolengo, fu gettato a terra dal suo cavallo imbizzarrito e rimase impigliato con un piede a una staffa. Il cavallo si fermò improvvisamente davanti a un pilone votivo con l’immagine della Madonna d’Oropa e i santi Carlo Borromeo e Antonio di Padova. Il fatto fu interpretato da don Bracco, rimasto illeso, come miracoloso: fece edificare una cappella attorno al pilone, dando inizio alla devozione locale e al primitivo santuario. La fondazione è documentata dal manoscritto del sacerdote don Carlo Candelo, risalente al 1776 circa.

Riconoscimenti ufficiali
Indulgenze:
Il santuario gode delle indulgenze del vescovo di Ivrea come santuario diocesano. In passato la Santa Sede concesse le seguenti indulgenze: papa Innocenzo XIII con breve del 17 marzo 1723 concede per cento giorni d’indulgenza a chi reciterà le litanie lauretane nel santuario. Benedetto XIV con breve del 15 maggio 1741 concede per un settennio l’indulgenza plenaria a chi, confessato, visiterà il santuario dai primi vespri al tramonto della domenica successiva alla festa della Natività di Maria Vergine; Clemente XIII con breve del 13 luglio 1768 rinnova l’indulgenza precedente, alle stesse condizioni; Pio IX con breve del 15 marzo 1870 concede indulgenze parziali ai pellegrini in visita al santuario.

Tipologia Architettonica
La necessità di un edificio più capiente si fece pressante alla fine del Settecento, ma i lavori, sebbene iniziati, non procedettero per molti motivi e ripresero soltanto alcuni decenni dopo, a partire dal 1834; proseguirono, con interruzioni, fino al 1851, quando la chiesa fu consacrata da mons. Moreno, vescovo d’Ivrea e si conclusero definitivamente nel 1861, anno in cui venne collocato il grande portone d’ingresso, costruito a spese dell’allora parroco don Viora. Attualmente l’edificio liturgico è caratterizzato da una vasta aula sovrastata da un’imponente cupola a pianta circolare. Altra cupola circolare, più piccola, sovrasta il presbiterio; la volta dell’abside è impostata su trabeazioni curve. La facciata presenta una trabeazione di gusto neoclassico sorretta da quattro colonne. Alle due estremità del colmo della trabeazione, due snelli campanili neoclassici. Il lungo viale di accesso, recentemente ripristinato e abbellito, inizia dal paese, segue in parallelo la strada statale in direzione Casale e conduce al piazzale antistante il santuario. Qui, all’interno di due curatissime aiuole, anch"esse da poco restaurate, si snodano le stazioni della Via Crucis e i misteri del rosario, illustrati su tavole bronzee scolpite e sorrette da eleganti supporti di pietre verdi di Courtil.

Altri elementi notevoli nell’edificio del Santuario:
Le pareti e le volte all’interno del santuario sono state affrescate dai pittori locali Amedeo e Francesco Augero con soggetti della vita e della glorificazione della Vergine; di particolare imponenza sono gli affreschi, situati a destra e a sinistra di chi entra nell’edificio, raffiguranti rispettivamente l’Assunzione di Maria e la presentazione di Maria al tempio, entrambi databili, circa, al 1850. / Sempre dei fratelli Augero sono le quattro colossali statue (Mosè, san Giovanni Battista, san Giuseppe e Sant’Anna) alla base della cupola. / I sei riquadri immediatamente sotto il cornicione della cupola maggiore, che rappresentano scene della vita della Madonna, sono opera del pittore Mentasti. / Di Amedeo Augero sono anche l’affresco che orna il cupolino del "Sancta sanctorum" con l’incoronazione di Maria e le immagini dei quattro profeti situate sui peducci della volta. / Di splendido disegno è la porta principale del santuario a due battenti in legno, scolpiti da Gabriele Capello detto il Moncalvo.

Frequenza dei pellegrinaggi
Frequenza: Festa principale annuale
Festività principale: Seconda domenica di settembre
Coincidenza liturgica: Santo Nome di Maria

Miracoli
Raccolte di miracoli e grazie furono compiuti dalla prima metà del XVIII secolo dal primo economo del santuario, don Carlo Candelo, e in seguito dai parroci di Verolengo; queste fonti documentarie sono oggi conservate nell’archivio parrocchiale di Verolengo.

Note sul tipo di miracoli:
Dagli ex voto emerge che i miracoli erano soprattutto relativi a incidenti sul lavoro, stradali, disgrazie e malattie. Molte sono le grazie ricevute da bambini.

Note sulla liturgia:
Celebrazione della messa festiva alle h. 9,30. Durante il mese di maggio si svolgono numerose celebrazioni poiché il santuario costituisce un centro mariano di grande importanza per la zona. Altra solenne ricorrenza, che richiama fedeli da tutti i paesi, è l’annuale festa della Madonnina che si celebra la seconda domenica di settembre.

Santuario della madonnina fontanile



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