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Santuario Madonna del Bosco - OZEGNA

Santuario Madonna del Bosco - Ozegna (TO)
Questa immagine è licenziata in base ai termini della licenza Creative Commons Variazioni del nome:
Madonna del Convento; Madonna d’Ozegna; Madonna del Convento e del Bosco
Il santuario si trova in aperta campagna, a non molta distanza dal fiume Orco

Oggetti del culto
Madonna col Bambino, col globo nella mano destra; ai lati due angeli e ai piedi il pastorello a cui è apparsa la Madonna fra due santi.
Entrata in uso: tra l’anno 1625 e l’anno 1650.

Ciclo di vita del Santuario (durata):
Dall’anno 1623
Dopo la miracolosa apparizione della Vergine e la conseguente guarigione del pastore sordomuto nel 1623, la comunità di Ozegna, convocata il 2 luglio festa della Visitazione della Beata Vergine a Santa Elisabetta, decide di costruire una chiesa in onore della Madonna, per ricordare l’evento miracoloso. Il santuario viene consacrato solennemente da mons. Giovanni Battista di Sanmartino, vescovo di Losanna, il 4 agosto 1662.

Edificazione del primo Santuario:
Intervallo temporale: tra l’anno 1623 e l’anno 1625
Dopo la decisione di erigere un santuario presa dalla comunità di Ozegna nel 1623, in breve tempo vengono acquistati i terreni, viene approvato il progetto e vengono incaricate diciotto persone responsabili dei vari turni di lavoro; poco lontano dal cantiere è costruita una fornace per fornire coppi e mattoni. Si decide di costruire accanto alla chiesa un convento da affidare alle cure e alla sorveglianza di una comunità di frati mendicanti. Il vescovo Giuseppe Ceva, con rescritto in data 9 agosto 1623, delega il pievano di Ozegna, Cesare Braida, a benedire in sua vece la prima pietra. In soli due anni viene edificata una chiesa di notevoli dimensioni dalle sobrie e slanciate linee architettoniche.

Leggenda di fondazione:
Il 21 giugno 1623 un giovane sordomuto, tal Giovanni Guglielmo Petro, riacquista l’uso della parola in seguito a una visione. Egli si trova con lo zio di nome Besso in un prato, che fiancheggia il torrente Orco. A un tratto Giovanni sente una voce che lo chiama per nome. Si volta e vede una splendida signora che gli parla maternamente. Giovanni riacquista la parola e la Madonna gli ordina di farsi insegnare dallo zio Besso l’ufficio della Madonna e di non mancare di adempiere il voto fatto di andare in pellegrinaggio a Oropa. Quindi la signora scompare e Giovanni rimane nuovamente muto. Lo zio Besso è il primo testimone dell’accaduto. Zio e nipote si recano in pellegrinaggio a Oropa dove pregano la Madonna, recitano diverse preghiere, parlano con il rettore del santuario, e ritornano a Ozegna dove Giovanni riacquista definitivamente la parola. Davanti a un notaio Giovanni lascia scritta la dichiarazione dei fatti che conclude con le parole: "Io attesto la sovra scritta deposizione ed aver udito la Madonna santissima al bosco d’Ozegna et di propria mano per essere casì la verità mi sono sotto scritto. Gio Guglielmo Petra di Ozegna". Nell’assemblea della popolazione del paese, convocata il 2 luglio, festa della Visitazione della Beata Vergine a Santa Elisabetta, sorge subito la decisione di costruire una chiesa in onore della Madonna, per ricordare l’evento miracoloso.

Altri eventi e dati cronologici rilevanti

1623: Guglielmo Petra, contadino quindicenne muto, in seguito alle apparizioni della Vergine riacquista la parola e l’udito.
1623-1625: viene edificato il santuario e affidato ai Minori Riformati che fanno costruire il convento.
1723: festeggiamenti straordinari per il centenario dell’apparizione della Vergine.
1802: i frati sono espulsi dal convento.
1823: il complesso conventuale passa sotto la cura del parroco di Ozegna.
1873: riapertura pubblica dopo l’acquisto da privati da parte di don Coriasso, restauri successivi.
1880: festa solenne per l’incoronazione della Madonna.
1933: festa del secondo centenario dell’apparizione della Madonna con altra incoronazione.

Note cronologiche sui riconoscimenti dal potere pubblico:
1623: ratifica dell’atto di donazione da parte del consiglio ordinario di Ozegna, presieduto dal castellano Bernardino Pollono e dal consigliere di stato, Antonio Brayda, ai Padri Riformati di San Francesco dell’edificio in fase di costruzione e di tre giornate di terreni contigui, con la riserva però del dominio e del patronato da parte del comune di Ozegna.
Altri tipi di riconoscimenti:
29 agosto 1880: mons. Davide dei conti Riccardi di Netro, vescovo di Ivrea, dopo aver passato una settimana di esercizi spirituali presso il vicino santuario della Madonna delle Grazie di Piova, incorona solennemente l’immagine della Madonna.
1923: altra incoronazione solenne.

Tipologia Architettonica
Chiesa a navata unica affiancata dal convento dei Minori Riformati.

Altri elementi notevoli nell’edificio del Santuario:
Altare maggiore barocco in legno.
Altari laterali barocchi e pulpito.
Grandi ornati attorno alla statua della Madonna.

Frequenza dei pellegrinaggi
Frequenza: Festa principale annuale
Festività principale: 15 agosto
Coincidenza liturgica: Assunzione di Maria Vergine

Note sulle raccolte di miracoli:
I miracoli avvennero soprattutto all’epoca della fondazione; in particolare vi furono accertamenti da parte dell’autorità ecclesiastica con confronti e valutazioni approfondite dei fatti e delle testimonianze relative alla miracolosa guarigione di Giovanni Guglielmo Petro. Tra gli altri, il castellano Giovanni Francesco Rho deve attestare giudizialmente di aver conosciuto il Petro prima e dopo l’avvenuta guarigione". Non sono note altre raccolte contemporanee di miracoli, ma solo descrizioni tarde.
Note sul tipo di miracoli:
Apparizioni della Madonna seguite da guarigioni miracolose.

Note sulla liturgia
Messe e processioni da Ozegna e da Rivarolo.
Note sulle pratiche rituali particolari:
- Processioni guidate dal parroco delle rispettive località.
- Veglia di preghiera la notte tra il 14 e il 15 di agosto.



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