Santuario Madonna delle Grazie (Trecate)
Già prima del 1622 probabilmente doveva già esistere una
piccola cappella o un'edicola dedicata alla Beata Vergine Maria
perché il vescovo Balbis Bertone, nel 1972, dichiara di ignorare
l'anno di fondazione dell'oratorio, ma indica nel 1622 quello
della riedificazione.
Nel 1657, nel corso della visita del vescovo Odescalchi, il
santuario viene descritto come un oratorio ornato di stucchi e chiuso
da un cancello di legno.
Nella seconda metà del Seicento, al tempo del patronato dei
fratelli conti Pietro e Antonio Cicogna, viene edificata la navata e
aperte due cappelle laterali. Nel 1764 sono costruiti il coro e il
portico. Nel 1769 si provvede all'erezione dell'altare di
marmo costato L. 1300 imperiali sull'esempio di quanto avviene
nelle altre chiese del borgo. Con tali lavori di ampliamento
l'oratorio assume la forma e le dimensioni di una piccola chiesa
lunga 20 metri e larga 13. Nel 1986 sono stati intrapresi radicali
lavori di restauro.
Oggetto del culto:
Immagine della Madonna seduta in trono con in braccio il
Bambino benedicente, sullo sfondo un tendaggio annodato. È riferibile
stilisticamente alla fine del XVI secolo; non è da escludere che
l'immagine sia stata rifatta sulla base di una più antica.
Attualmente il dipinto, inserito entro una cornice marmorea, è
collocato al di sopra di un altare settecentesco.
Elementi notevoli nell'edificio del Santuario:
- Gli affreschi del presbiterio sono stati realizzati
probabilmente dal pittore Francesco Beloto dal 1684 al 1686, il quale
risulta ricevere due pagamenti rispettivamente di L. 250 e 130
"per le pitture di me fatte". In passato erano stati
attribuiti ai Fiamminghini. Rappresentano la nascita della Vergine e
la presentazione al tempio; sono sovrastati da due piccoli riquadri,
resi leggibili dai recenti restauri, con "La Sacra
Famiglia" e "L'Annunciazione": questi ultimi
dipinti si direbbero di autore diverso rispetto agli altri affreschi
del presbiterio.
- Nella cappella laterale, ornata dallo stemma dei patroni
conti Cicogna, pala d'altare con sant'Anna e Maria bambina;
si tratta di un quadro seicentesco, di autore ignoto, restaurato nel
1975 dal pittore Mussi di Novara.
- Sull'altro altare
laterale: pala con Madonna e santi.
- Affreschi delle navate,
opera del pittore de Giorgi di Ceppomorelli (1928-29).
Festività principale: 26 luglio
Coincidenza liturgica: Sant'Anna
Esiste ancora oggi un culto per sant'Anna; in occasione
della festa del 26 luglio c'è ancora l'uso, nel rione a lei
intitolato, di passare a chiedere l'elemosina di casa in
casa.
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