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Santuario San Membotto (Moiola)

Il santuario sorge in posizione isolata, su di uno spiazzo erboso, fuori dal centro abitato, lungo la strada statale del Colle della Maddalena in valle Stura.

La chiesa è documentata per la prima volta con la dedicazione di San Benedetto nel 1098 e successivamente nel 1179 (decreto del vescovo di Asti e bolla di Alessandro III). Essa faceva parte dei possedimenti dell’abbazia di San Teofredo del Vélay (Alvernia). A partire dal Cinquecento si affiancò al culto di san Benedetto quello di san Membotto, che nel tempo prevalse su quello originario.
Membotto può essere identificato con un monaco benedettino di origine tedesca vissuto nell’XI secolo. Nel Cinquecento la sua figura, per opera di Guglielmo Baldessano, venne identificata con quella di un martire della legione tebea.

Tipologia Architettonica
Semplice cappella ad aula unica, preceduta da piccolo portico e dotata di presbiterio ampio con altare e abside semicircolare.

Nella chiesa , ormai abbandonata, non esistono più arredi a eccezione di una tela collocata sull’altare. Si tratta di un dipinto dalle cadenze popolari, risalente al Novecento, che raffigura san Membotto con un santo monaco.

Oggetto del culto
Statua raffigurante san Membotto con gli abiti militari della legione tebea. La statua, rubata nella prima metà del Novecento, venne sostituita da un’altra scultura, oggi conservata nella chiesa parrocchiale.

Note sulla liturgia:
In occasione della festa di San Benedetto (21 marzo) e di San Membotto (11 settembre) si celebrava una messa solenne con processione.



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