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Santuario Madonna della Crocetta (Borgo San Dalmazzo)

La cappella è situata sulla sponda superiore del Gesso, al confine tra il comune di Cuneo e quello di Borgo San Dalmazzo. Si trova sul ciglio della strada al termine dell’odierno Viale Mistral.

In epoca recente il santuario è stato pressoché abbandonato e la sua ripresa è dovuta in gran parte alla buona volontà degli abitanti della frazione.

Non ci sono documenti che attestino il momento di edificazione del primo santuario. Le ultime pubblicazioni in merito (Gazzola, Altre chiese e cappelle, 1998, p. 92) fanno risalire la costruzione dell’edificio al periodo gotico, in base alla lettura dei lacerti di affreschi che affioravano sulla parete di fondo. La recente pulitura dallo strato di scialbo ha permesso di ascrivere stilisticamente le pitture a un’epoca a cavallo tra XVI e XVII secolo e di posticipare, dunque, la cronologia dell’attuale cappella. Anche la tipologia architettonica, che non presenta la tipica volta a crociera con quattro vele, ma copertura a botte, sembra essere successiva al XV secolo.

Tipologia Architettonica
Nel XIX secolo l’edificio liturgico venne arricchita sui tre lati di un portico deambulatorio per le novene. Attualmente la cappella ha un aspetto un po’ irregolare, con un corpo centrale più alto (e più antico) sormontato da tetto a spioventi, affiancato da una struttura più piccola sul lato destro, coperta da tetto in lose che si allunga a riparare il deambulatorio sui tre lati. Entrambi i corpi sono dotati di una piccola porta; quella di sinistra è sormontata da lunetta e affiancata da due piccole finestrelle rettangolari. Sulla sommità del tetto sono presenti un campaniletto a vela da fattura sobria ed una croce in metallo. Sulla facciata sono applicate due lastre in marmo: la prima invita a fare elemosine in nome della Vergine Maria; la seconda sancisce il confine tra i comuni di Cuneo e Borgo San Dalmazzo.

Elementi notevoli nell’edificio del Santuario:
La cappella presenta affreschi di epoche differenti. Sulla parete di fondo sono emerse le figure di quattro santi intorno all’immagine della Vergine: san Giovanni Battista, un santo vescovo non identificato, Sant’Antonio abate e san Dalmazzo (sotto quest'ultimo è scritto DALMATIUS in caratteri capitali). Ai piedi di san Giovanni è dipinto il committente: si tratta di un uomo di mezza età, raffigurato inginocchiato e con le mani giunte che stringono il rosario. Lo stato sociale dell’anonimo personaggio è dichiarato dal ricco abbigliamento con cui è vestito. Questi affreschi non sono mai stati studiati, ma sembrano riconducibili a un pittore locale attivo, indicativamente, tra la fine del XVI secolo e l’inizio del successivo. Gli affreschi della volta della cappella, del vano attiguo e dell’esterno si devono, invece, a Bartolomeo Giorgis (1862-1923), largamente attivo in area cuneese nel primo ventennio del XX secolo. A lui si devono la decorazione con simboli mariani che riveste la volta della cappella (finta apertura bordata di rose e piante di ulivo, cedro, cipresso e rosa nei pennacchi), quella più semplice, a tralci dorati su fondo azzurro, del vano attiguo, e il tondo della Madonna con il Bambino in facciata.

Oggetto del culto
L’immagine venerata è un dipinto della Madonna con il Bambino, racchiusa entro cornice in legno intagliato e dorato con motivi a fogliami sovrapposti tipici del primo Seicento. Si tratta di un’opera di modesta fattura ascrivibile a un pittore locale del XVII secolo; attualmente l’affresco è in cattivo stato, rovinato dallo sporco e dallo stato di incuria in cui si versava la chiesa fino a poco tempo fa.

Festività principale: 8 settembre
Coincidenza liturgica: Santo Nome di Maria

Rituali
Su tre lati intorno alla cappella, nel XIX secolo, è stato costruito un portico per la pratica delle novene.



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