Santuario Beata Vergine della Salve (AL)
15040 - Alessandria (AL)
PIAZZA PAPA GIOVANNI XXIII, 1
tel: 0131 231246
La Beata Vergine della Salve è
la Patrona di Alessandria e si venera nella Cattedrale di
Alessandria.
Il santuario non è un edificio ma la cappella nella quale in Cattedrale è esposta la statua
della Beata Vergine della Salve.
La denominazione deriva dal fatto che era in uso intonare dinanzi alla statua la Salve Regina
e quindi assunse il titolo della "salve" che poi i fedeli Alessandrini interpretarono con le
iniziali di: "Salve Alessandria La Vergine Esaudisce", detta prima semplicemente Santa Maria,
quindi fino al 1489 Madonna dello Spasimo.
La statua del 1489, in legno di tiglio dipinto, rappresenta Maria svenuta tra le braccia di
San Giovanni Evangelista che la sorregge davanti alla croce.
La tradizione vuole che una statua con l’effigie della Madonna esistesse già ai
tempi della fondazione di Alessandria (1168) nella chiesa di Rovereto, nell’area
dell’attuale Santa Maria di Castello, e che fosse trasportata nella nuova cattedrale e
collocata nel 1208 nella cappella a capo della navata sinistra. Nel 1489 la statua è
trasferita in unl’altra cappella. Nel 1592 avviene il definitivo trasferimento nella
cappella allora dedicata alla Purificazione e a San Perpetuo e solo nel 1649 si ricostruisce
internamente la Cappella della Salve rinnovandone la decorazione.
A seguito della distruzione della Cattedrale da parte di Napoleone nel 1803 il simulacro fu
portato dapprima nella Confraternita della SS. Annunziata, poi nella chiesa di
Sant’Alessandro e infine nel 1810 nella chiesa di San Marco, riaperta all’officio di
Cattedrale con il titolo di San Pietro. La nuova cappella, ubicata nella testata del
transetto destro, fu ideata dall’architetto Cristoforo Valizzone.
La cappella attuale, realizzata su disegno di Emilio Arboreo Mella, con decorazioni di Carlo Costa e
figure del cav. Gamba, risale al 1874-79.
La cassa che racchiude il simulacro è stata fabbricata nel 1877 dall’orefice alessandrino
Antonio Testore basandosi su antichi della precedente del 1761 che fu danneggiata gravemente
dall’incendio del 1876.
Nel 1930, durante il completamento dei restauri del Duomo, il prof. Boasso di Torino rinfrescava la decorazione modificando alquanto quella
precedente del Costa e il prof. Morgari ne ripassava i dipinti togliendo però tutti i fondi
panoramici e sostituendoli con un uniforme fondo oro a mosaico.
Il 24 aprile 1489, giorno sacro a San Giorgio, il simulacro di Maria
esposto alla venerazione, fu visto sudare copiosamente. A questo seguirono molti altri
prodigi in occasione di guerre, siccità ed inondazioni. Furono stabiliti dei legati come
quello del 1600 che faceva obbligo alla famiglia del Marchese Cuttica di Cassine, di fare
omaggio ogni anno, di un sacco di grano, tradizione che ancor oggi di rinnova. Ed ancora nel
1700 fu costituito un altro legato che imponeva alla famiglia del Marchese Tomaso Ghilini,
divenuto dopo molti anni padre, di ringraziare Maria per la paternità, facendo omaggio di un
grosso cero al quale, nel tempo, se ne aggiunsero altri cinque da parte del comune ed ancora
quattro da parte di altre organizzazioni. Ancora oggi si offrono dieci ceri da parte di
privati fedeli. In tempi molto recenti si sono susseguiti avvenimenti miracolosi: il 24
aprile 1945 la Vergine cominciò a sudare preannunciando un triste evento; infatti dopo due
giorni i tedeschi invasero la zona e solo dopo estenuanti trattative si decise di discutere
per l"eventuale resa, nella Cattedrale, all"ombra di Maria, e, dopo tre giorni fu definita la
resa: la guerra per gli Alessandrini era finita.
Per l’antichità del culto e le grazie e prodigi nel corso di più secoli nel 1837 si
rivolgeva supplica a Roma dell’aurea corona e nel 1842 il capitolo vaticano emanava decreto
per la coronazione.
Festività principali: II domenica dopo Pasqua, 28 maggio, Venerdì Santo, III domenina di
settembre, Maria Addolorata (27 dic.), San Giovanni Battista (24 giugno)
Dopo il 1489 gli storici alessandrini narrano del richiamo suscitato non solo nella città,
ma nelle vicine borgate, in tutta la Lombardia e tra la maggior parte dei popoli dell’Alta
Italia.
Fonte: http://www.santuaricristiani.iccd.beniculturali.it
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