Perché a Pasqua si regalano le uova di cioccolato?
La tradizione delle uova di Pasqua è molto antica: nasce prima di Cristo, con la cena pasquale ebraica.
Nel mondo cristiano l’uovo è diventato simbolo della Resurrezione di Cristo fin dai tempi di Sant’Agostino,
alla fine del quarto secolo. Ma solo dopo l’anno Mille, data fatidica che secondo molte credenze popolari
avrebbe dovuto segnare la fine del mondo, invalse l’uso soprattutto nelle campagne di scambiarsi a Pasqua
uova di gallina, di piccione, di quaglia o di altri volatili. Spesso le uova venivano colorate: un infuso di
barbabietole serviva per il rosso, di ortiche e spinaci forniva il verde, di mammole il viola, di bucce di
cipolla il marrone. Prima di essere donate le uova dovevano ricevere la benedizione in chiesa.
La tradizione delle uova si estese ben presto anche alle classi agiate, che invece di ricorrere ai frutti
del pollaio si rivolsero a orafi e gioielleri per realizzare uova d’oro o d’argento, costellate di smalti e
gemme. L’uso delle uova di cioccolato è relativamente recente: il cacao fu introdotto in Europa dopo la
scoperta dell’America, ma solo nel Settecento gli olandesi lo usarono per realizzare le uova di Pasqua.
Allora il cioccolato era rigorosamente fondente, solo verso la metà del secolo scorso in Svizzera si produsse
il primo cioccolato al latte.

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