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Santuario Madonna della Neve (Bannio Anzino - Valle Anzasca)

Il santuario venne edificato tra il 1618 e il 1622 su una preesistente cappella del 1372, già dedicata alla Madonna della Neve; fu inaugurato il 5 agosto 1622.
Al santuario è collegata la nascita della "Milizia tradizionale", un corpo nato nel Seicento con funzioni prettamente militari divenute, nel tempo, religiose.
Attualmente l'edificio liturgico è a navata unica con abside e cupola con alto tamburo sopra il presbiterio, pronao con colonne binate addossato alla facciata; il tetto a spioventi è ricoperto da pietre. Il campanile, lungo il lato sud, risale al XVI secolo.

Altri elementi notevoli nell'edificio del Santuario:

- Trittico sopra l'altare maggiore attribuito a Gaudenzio Ferrari.
- Nel presbiterio: tela raffigurante lo sposalizio della Vergine, opera di Luigi Reali.
- Sopra l'ingresso: affresco di Carlo Mellerio (1639).
- Affreschi della cupola di Gerolamo Ferroni (1720 circa).
- Ancona intorno all'affresco in legno dorato (1516) di Francesco Tatti, contornata da una più ampia di Bartolomeo Tiberino di Arona (1632).
- Affreschi cinquecenteschi distrutti da un'inondazione.

Festività principale: 5 agosto; domenica delle Palme; prima domenica di agosto
Coincidenza liturgica: Madonna della Neve.

Durante la festa della prima domenica di agosto, la guardia d'onore del santuario percorre il paese in marcia e a cavallo, indossando le divise del reggimento "Piemonte Reale"; l'attività della "Milizia tradizionale" è collegata alla festa principale del santuario, che vi si celebra il 5 agosto; originariamente la funzione della Milizia doveva essere prettamente militare, corpo armato posto a difesa del territorio ossolano.
La sua data di nascita è fissata al 1612: epoca in cui il governo spagnolo, in lotta con il duca di Savoia, aveva istituito in tutta la val d'Ossola queste milizie di terra. Ma già pochi anni dopo la sua fondazione, in occasione dell'inaugurazione del nuovo santuario della Madonna della Neve di Bannio d'Anzino, la Milizia aveva mutato la propria funzione, da militare a religiosa: era diventata la guardia d'onore della Madonna. Non per questo doveva però mutare usi e abbigliamento: restava sempre compagnia di uomini in armi con tanto di divisa guerresca, alabarde e archibugi. In questa sua funzione di milizia poteva così sopravvivere alla cacciata degli spagnoli, al sopravvento della dominazione austriaca e restava immutata tradizione anche quando le terre ossolane diventano, nel 1748, regno di Piemonte.
Sarà successivamente il periodo napoleonico a portare una ventata di novità in questo piccolo esercito: le vecchie uniformi spagnole vengono sostituite da quelle imperiali. Nel 1818 le divise vengono esemplate su quelle del reggimento "Piemonte Reale".
La Milizia di Bannio, costituita da sessanta uomini di truppa agli ordini di un colonnello e otto ufficiali, ripete ancora oggi i riti dell'antica tradizione: nel mese di luglio avviene l'estrazione a sorte degli ufficiali e del colonnello in carica per l'anno, mentre il 5 di agosto viene prestato picchetto d'onore, con fuoco di fucili caricati a salve.
La domenica delle Palme si compie il rito della Via Crucis dalla chiesa parrocchiale al santuario.



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