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Santuario Santa Maria del Monte Carmelo - PINEROLO (TO)

Affreschi ed ex voto cinquecenteschi nella chiesa della Beata Vergine del Carmelo, al Colletto di Pinerolo

A circa 2 Km dal centro di Pinerolo, sulla prima fascia collinare a confine tra i comuni di Pinerolo e Roletto, è sito l’edificio dell’antico Convento dei Carmelitani, sorto all’inizio del Cinquecento e presto divenuto un frequentato santuario mariano a causa dell’immagine di una Madonna ritenuta miracolosa per le partorienti. Santuario della Beata Vergine del Carmelo al Colletto di Pinerolo
Ciò perché nella seconda metà del XVI sec. si recò in quel luogo la duchessa Beatrice di Portogallo, moglie del duca Carlo III di Savoia, ad invocare la Vergine di poter concepire un erede. Questo accadde nel giro di poco tempo e venne dato alla luce Emanuele Filiberto. Così come nel giro di poco tempo le donne che non riuscivano a concepire cominciarono a convenire al santuario, avendo sentito raccontare dell’esperienza incorsa alla duchessa Beatrice.
Santuario della Beata Vergine del Carmelo al Colletto di Pinerolo
La chiesa, dedicata alla Vergine del Carmelo, per l’interessamento delle più potenti famiglie locali, alcune delle quali la elessero anche a propria cappella gentilizia, si arricchì in breve di importanti gioielli artistici, specialmente legati alla sua fortunata stagione rinascimentale. Interno Santuario della Beata Vergine del Carmelo al Colletto di Pinerolo
Interno del Santuario

Entrando, si può ammirare subito a destra una delicata "Madonna del Buon Consiglio" del 1524, assisa in trono con il Bambino benedicente, mentre più avanti si entra nella Cappella Solaro dove è custodito il bel monumento funebre a Manfredo Solaro (1596) ritratto con l’armatura, ma inginocchiato ai piedi della venerata immagine della "Madonna delle Grazie".
Monumento funebre a Manfredo Solaro
Monumento funebre a Manfredo Solaro

A fianco dell’imponente altare maggiore, impreziosita dalla seicentesca tela dell’Assunta, di Bartolomeo Caravoglia e dalle statue di S. Elia e S. Teresa d’Avila si ammirano i sepolcri della famiglia Porporato; specialmente i busti marmorei di Gerolamo Porporato (1581) e di sua moglie Barbara d’Annebault (1571 ) attribuiti allo scultore ducale Leone Leoni. Sepolcri della famiglia Porporato
Sepolcri della famiglia Porporato

Se la chiesa è così ricca di opere d’arte, meno fortunata è stata invece la sorte del bel chiostro seicentesco che la affianca, in parte distrutto e abbandonato dopo la soppressione del convento. Oltre queste prerogative il Colletto vanta, soltanto da pochi anni in quanto frutto di una recente scoperta, una ricchissima collezione di tavolette votive (ex voto) dipinte, risalenti anche ai secoli XVI e XVII ed uniche forse in Piemonte. Esse vennero scoperte nel 1991, a seguito della rimozione di una pala d’altare, dietro la quale si apriva la nicchia che le conteneva. Molte di esse sono riferibili al tema del puerperio e del concepimento, mentre altre fanno riferimento a guarigioni da malattie o ad incidenti....

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Testo e foto di Gian Vittorio Avondo. Pubblicato il 31.12.2019





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