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Santuario Madonna dell’Olmo (Cuneo)

Santuario Madonna dell’Olmo - Cuneo
La chiesa si trova alla periferia di Cuneo, sulla riva sinistra dello Stura, alla biforcazione delle strade per Saluzzo e per Torino. Fa parte del complesso architettonico e paesaggistico comprendente anche villa Tornaforte e il parco della medesima villa.

Un atto notarile datato al 1445 documenta la presenza di un pilone, che si ergeva tra le vigne sulla riva degradante allo Stura, dedicato alla Madonna dell’Olmo. Tuttavia il santuario fu edificato tra il 1593 e il 1595, in seguito all’apparizione della Madonna a un sordomuto che custodiva il bestiame nelle vicinanze del pilone, donandogli la voce.

Tipologia Architettonica
L’edificio ha un aspetto classicheggiante, con lesene a ordine unico in facciata e lungo i fianchi. L’interno presenta un’ampia e unica navata a croce latina, sormontata da una cupola ottagonale realizzata nel 1648. Agli anni 1621-26 risale il campanile alto trentaquattro metri.

Oggetto del culto
L’opera raffigurata sul pilone miracoloso si trova oggi all’interno della chiesa, dietro l’altar maggiore. Rappresenta la Madonna in trono che allatta il Bambino con ai lati i santi Francesco d’Assisi, che sorregge la croce, e Bernardo da Mentone, che tiene con una mano il bastone abbaziale e con l’altra stringe il demonio incatenato ai suoi piedi. Sullo sfondo si innalza un olmo. Il dipinto non ha una datazione precisa, ma è stato attribuito da Giovanni Romano al cosiddetto "Maestro della Madonna dell’Olmo", attivo all’inizio del Cinquecento.

Altri elementi notevoli nell’edificio del Santuario:
Quadri secenteschi: "San Grato tra Sant’Agostino e san Giocondo" e "San Brunone e i beati Guglielmo e Giovanni Birello", entrambi attribuiti al Moncalvo dal Vacchetta e, da Giovanna Galante Garrone, avvicinati all’opera di Antonino Parentani, attivo alla certosa di Pesio. / Tre altari dei sei originari: uno dedicato a san Grato, uno a san Magno e il terzo alla presentazione della Vergine al tempio (quest'ultimo conserva una pala di Francesco Gautier, detto Gautieri). / Dipinti degli antichi altari: "Il Sacro Cuore appare alla beata Caterina da Racconigi", attribuito all’Aliberti (secoli XVII-XVIII); "L’Immacolata con Sant’Anna e Sant’Antonio da Padova", attribuito a Vittorio Amedeo Rapous (inizio XVIII secolo); "La Madonna Assunta con san Benedetto, santa Scolastica, san Vincenzo Ferrer e san Giacomo da Copertino(secolo XVIII) di autore ignoto. / Decorazione interna: Francesco Agnese di Caraglio (girali e trafori neogotici uniti a greche in modo eclettico), Andrea Vinay di Mondovì (affreschi della cupola con putti e simboli mariani). / 1875: balaustra in marmo bianco di Carrara e verde di Susa (opera di Albino Gussoni). / Coro degli inizi del XX secolo.

Festività principale: 5 agosto; 12 settembre
Coincidenza liturgica: Madonna della Neve; Santo Nome di Maria

Miracoli
Possediamo un’operetta scritta dal padre agostiniano Lovera (Lovera, Breve compendio delle gratie, 1711) che enumera più di cinquanta prodigi verificatisi nel 1595, anno che, per l’abbondanza degli eventi miracolosi, fu definito "di grazia".

Rituali
Sono documentate, in particolare nel 1595, novene intorno all’altare. È attestato inoltre che nello stesso anno parecchi devoti di Cuneo, per scongiurare la minaccia di un nuovo assedio alla città, si recarono a piedi nudi e vestiti di sacco alla chiesa della Madonna dell’Olmo per nove domeniche di fila.



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